Contestare un errore al dipendente: come fare?
Contestare un errore al dipendente: come fare?
I dipendenti commettono errori e sbagliare è umano. A volte però, l'errore del dipendente non è un caso isolato ma parte di una lunga serie.
In caso di errore del dipendente, chi paga? In questa situazione la contestazione disciplinare è una forma di tutela che può servire ad allontanare i lavoratori che non si comportano in modo corretto o che non lavorano bene.
Come si identifica un comportamento scorretto da parte del lavoratore?
Ecco alcuni esempi di azioni non corrette:
– la manomissione di una macchina;
– il presentarsi in ritardo al lavoro;
– la mancata comunicazione dell’assenza dal luogo di lavoro;
– la mancata comunicazione del certificato di malattia;
– il furto di dati aziendali;
– errori nell’espletare le attività affidategli.
Quali sono le tre caratteristiche di una contestazione valida?
Tempestività: il datore di lavoro deve contestare immediatamente la condotta del lavoratore che ritiene scorretta, ovvero quando viene a conoscenza del fatto;
Specificità: il datore di lavoro deve indicare in modo puntuale e preciso l’errore del dipendente, avendo cura di indicare la data, il luogo in cui si è verificato il fatto e la descrizione dell’accaduto. Questo per consentire al lavoratore di difendersi;
Invariabilità: la sanzione applicata deve riferirsi ai fatti specifici contenuti nella contestazione. Modificando i fatti, si lederebbe il diritto di difesa del lavoratore.
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