Il part-time agevolato diventa realtà
Il part-time agevolato diventa realtà
Il 13 aprile i Ministeri del Lavoro ed dell'Economia hanno firmato un decreto che descrive le modalità di part-time agevolato riservato ai lavoratori prossimi all'età pensionabile, i quali possono decidere (in accordo con il datore di lavoro) se trasformare il loro rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato in part-time. Vediamo insieme cosa comporta il part-time agevolato rispondendo ad alcune domande.
Quali lavoratori possono beneficiare di questa possibilità?
Coloro che possiedono il requisito contributivo minimo per la pensione di vecchiaia (20 anni di contributi) e che maturano il requisito anagrafico entro il 31 dicembre 2018.
Quali cambiamenti avvengono?
Il rapporto di lavoro diventa un part-time: la riduzione dell'orario potrà variare tra il 40 e il 60%.
Il lavoratore riceverà ogni mese in busta paga, in aggiunta alla retribuzione per le ore di lavoro svolte, una somma esentasse corrispondente ai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro sulla retribuzione per l'orario non lavorato. Si tratta di una somma onnicomprensiva, cioè che non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente e che non è assoggettata ad alcuna forma di contribuzione previdenziale, inclusa quella relativa all'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
E i contributi?
Lo Stato riconosce al lavoratore la contribuzione figurativa corrispondente alla prestazione non effettuata, in modo che alla maturazione dell'età pensionabile il lavoratore percepisca l'intero importo della pensione, senza alcuna penalizzazione.
Fonte: www.eclavoro.it